Il femminile e il maschile

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In generale il femminile di sostantivi, aggettivi qualificativi e participi passati si forma aggiungendo una e. Tuttavia è possibile formare il femminile in vari altri modi:

  • I maschili terminanti in -e rimangono invariati. Ci sono però sostantivi nei quali la e finale viene sostituita dal suffisso -esse. Ad esempio: prince (principe) princesse (principessa).
  • I maschili terminanti in -i, -u, anche se aggiungono una e al femminile scritto restano invariati alla pronuncia. Ad esempio: bordé, bordée, joli, jolie, ardu, ardue.
  • I maschili terminanti in -f trasformano la -f in -ve. Ad esempio: veuf (vedovo) veuve (vedova).
  • I maschili terminanti in -x trasformano la -x in -se. Ad esempio: époux (sposo) épouse (sposa).
  • I maschili terminanti in -er trasformano -er in ère. Ad esempio: infirmier (infermiere) infirmière (infermiera).

Altre irregolarità sono quando alcuni maschili terminano in -as e più raramente in -os che raddoppiano la s. Ad esempio: bas, basse o gros, grosse.
Anche alcuni aggettivi terminanti in -et raddoppiano la t. Ad esempio: coquet, coquette (civetta).
E quelli in -ien o -on possono raddoppiare la n (italien, italienne; mignon, mignonne), e in -el diventare -elle (actuel, actuelle, tel, telle).
Quelli che terminano in -eur possono aggiungere la e (supérieur, supérieure), oppure trasformare eur in rice (amateur, amatrice) o in euse (menteur, menteuse).
Alcuni aggettivi terminanti in -c diventano al femminile -que (public, publique). Un'eccezione è grec, che, per mantenere la pronuncia aperta della e, al femminile si scrive grecque.