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UKR

Siamo foglie dal vento schiaffate
migranti
erranti
consegnate a mani
che ci conducono
per vie straniere,
senza alcuna direzione
lontane dalle case
dove accostavamo la sera
le sedie attorno al tavolo.
Naufraghi dai sorrisi forzati,
appena accennati
- troppa paura nel cuore pietrificato -
duro lo sguardo
e il respiro fermo
sopra ammassi di macerie
dove insieme alle risposte
giace nella polvere
pure la poesia.