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(Valdicastello, 27 luglio 1835 – Bologna, 16 febbraio 1907) ci permette con la sua poesia di salutare il mese di maggio che sta volgendo al termine e ha portato il risveglio della vita che tutti stavamo aspettando.
 

Maggiolata

Maggio risveglia i nidi,
Maggio risveglia i cuori;
Porta le ortiche e i fiori,
I serpi e l’usignol.

Schiamazzano i fanciulli
In terra, e in ciel li augelli:
Le donne han ne i capelli
Rose, ne gli occhi il sol.

Tra colli prati e monti
Di fior tutto è una trama:
Canta germoglia ed ama
L’acqua la terra il ciel.

E a me germoglia in cuore
Di spine un bel boschetto;
Tre vipere ho nel petto
E un gufo entro il cervel.