Le Poesie - La Classifica della Giuria

Tema Religioso

 

 

 
Ombre

1° classificato

Sembra tutto al sole:
l’eco delle voci,
i fiori di sambuco...

Mi rincorro ancora
scalza lungo i vicoli.
Pochi istanti prima
non ero che bambina.

Svolto al capitello,
salgo tre gradini
suono a un campanello,
ma non c’è nessuno.

Prova a contraddirmi
l’antica meridiana.
Timida ricama
lo scorrere dei giorni.

Privo d’ombre è il tempo.
Eppure ne ha lasciate.


82 a – Erika - (BL)
 
 
Immemore

2° classificato


La stanza ha pareti color rosa,
si sente in sottofondo chiacchierare,
non so dove mi trovo ma sto bene.
Arriva una mia amica tutti i giorni
mi aiuta nel lavarmi e nel cambiarmi,
profumo di sapone di Marsiglia
e dopo tanto tanto borotalco,
mi sento ripulita e imbellettata.
Succede qualche volta, non so dire,
che viene a visitarmi un bel dottore,
mi dice che va bene e rassicura.
Distinto, elegante ed affettuoso
mi porta fiori freschi e pasticcini,
racconta di una figlia laureata
che sta trovando un posto nella vita.
Mi legge degli scritti di Pavese
alcune poesie di Alda Merini,
parliamo e mi racconta che gli manco.
Non so che cosa dirgli mi lusinga.
Racconta che passeggiavamo insieme
nei mesi che accompagnano l’estate
seguendo il lungofiume di Torino
mangiando dei gelati rinfrescanti.
Mi bacia dolcemente su una guancia,
saluta lacrimando frettoloso
mi dice che sarebbe mio marito.
Non so se lo vorrei ma non ricordo.


80 b – Marco– (VA)
Aspetta figlio mio

3° classificato

Aspetta figlio mio, non correre così veloce,
so che la paura ti spinge forte,
ma le mie gambe non ascoltano il tuo cuore
Non prima di aver raccolto
almeno qualche mattone,
magari anche qualche
piastrella scheggiata,
di quelle volate via
con l'ultima bomba lanciata
Aspetta figlia mia,
fammi prendere fiato,
me ne servirà così tanto
per tutta la strada ad andare
e, un giorno, a tornare
Ho trovato qui a terra, guardate,
un pezzo di vita ancor baluginare
uno specchio rotto
con un volto che mi guarda,
ma io non riconosco,
eppure tutti questi pezzi, son certa,
son volati via dalla nostra finestra
Li raccoglierò uno a uno
e li terrò ben stretti
Il vento che oggi ci spinge lontano
un giorno ci riprenderà per mano
Quando la polvere riposerà quieta,
lacrime come pioggia,
nutriranno ancora i nostri giardini
Bambini miei
restatemi vicini.


58 c – Francesca–(Mirandola)
Noi

4° Classificato

Non m’inibire di restar fanciullo
e guardare con occhi stupefatti
le vie d’ogni vivente sulla terra.
Non m’impedire di peregrinare
in cerca di qualcosa che sia mio
senza toglierlo ad altri; d’ammirare
le stelle, i fiori, i campi arati, il mare,
d’immaginare amori fra sardine,
vele nel vento, pace d’animali
che covan con amor la loro prole,
che scrivono poesie senza parole.

Non imbrigliare il mio diritto a esistere
fuori dal coro, come un aquilone
fra terra e cielo, o come ape operaia
in uno sciame, senza toglier nulla
a chi ama l’ombra od a chi cerca il sole.

Non scriver mio, né proprietà privata
sul cibo, l’istruzione, la salute,
la religione, l’arte, la bellezza.
Ricordati: NOI siamo; NOI esistiamo!
E se trovi conforto nell’abbraccio
dell’universo o d’una sua creatura,
come allo stadio esulta, balla, vola,
dividi col vicino l’entusiasmo
dei gol che fa per noi madre natura.

Versa amor nel bicchiere di chi è solo,
spandi amor negli spazi fra le stelle.


60 c – Santi Francesco (PA)
 
Diversità

5° Classificato

Siamo venti che parlano lingue diverse,
anime come fiumi che scorrono lontano,
ma quando ci incontriamo, la terra fiorisce
e ogni voce diventa parte di un coro eterno.

Non siamo soli, anche se il cuore batte isolato;
la solitudine è un deserto,
ma la diversità è una foresta,
dove ogni albero cresce verso il cielo
con una forza che solo insieme possiamo conoscere.

Se ci uniamo, i nostri colori non si confondono,
ma si intrecciano in un arazzo che abbraccia il mondo.
Nel diverso troviamo la nostra verità,
e nei volti che non ci somigliano
troviamo i nostri riflessi più profondi.

Nella moltitudine diventiamo vasti,
e nella differenza troviamo il nostro cammino.


01 a – Franco - (RM)
PASSAGGIO

6° Classificato

Un letto in una stanza.
Quadrati di vetro lattiginoso
mescolano le sfumature del giorno.
Sera e mattina, fuse nel freddo
che rimbomba fra le pareti,
come materia, densa e reale.
Un letto, una stanza.
Centro di gravità di anime stanche.
Preghiere condensate
in carezze d'addio,
si dissolvono su
ruvida lana, che
preme,
compatta,
schiaccia
l'insieme di ossa,
mosse dagli ultimi respiri.
Trionfi, rimpianti,
che importa?
Un letto e una stanza.
I fili che collegano le vite
ammassati in un gomitolo
di ricordi,
restituiti da chi rimane.
Mattina e sera, fuse dal freddo
che svuota le pareti
della materia densa e reale,
passando all’infinito.


67 b – Pierpaolo - (SA)
Invocazione alla Pace II

7° Classificato

E io tremo.
Mi dolgo e son steso.
A ogni urlo di tuono,
a ogni caduta di uomo,
la cerco e la nego,
la invoco e la vedo,
m’arrendo infine
e umile chiedo:
“ti prego, dammi la Pace!”.
Rendimi audace di volare oltre
la forca e il rogo,
perdonare il disegno
di rovo o filo spinato,
che dalla storia
s’allunga ostinato
verso la speranza
dei giorni ancora a venire.
Con animo docile
chiudo alla rabbia
la forza e la voce,
accetto il silenzio
e sono vinto alla Pace.


45 b – Nerio – (BO)
 
Spiraglio Divino

8° Classificato

In questo arido deserto
di polvere e sabbia,
tutto tace, tutto si fa buio.
Ho perso la traccia che porta
al giardino dell’Eden.
Ogni giorno, con fede,
ricomincio il cammino,
dal buio verso la luce.
La vita non può essere
solo un penoso arrancare
sotto l’amaro peso,
di beni ingombranti
e dolorosi peccati
verso il monte che porta
al negro legno.
Riconosco nell’ago,
uno spiraglio di luce,
è la stella di Betlemme,
un’oasi, una speranza,
una goccia di rugiada,
per placare la sete
dell’anima mia.
Mi faccio coraggio
per diventar esile cammello,
e varcar la cruna della salvezza
che conduce al verde sentiero
della casa del mio Dio.


29 c – Roberto– (PD)